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Un sentiero per la pace…il tuo sentiero per la pace

IV novembre

Giorno dell’Unità Nazionale e

Giornata delle Forze Armate

Il 4 novembre 1918 terminava, con l’Armistizio di Villa Giusti, la Prima Guerra Mondiale, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portò così a compimento il processo di unificazione nazionale, iniziato in epoca risorgimentale.

Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria, il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Per questo, con Regio Decreto 1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa nazionale.

In questa giornata si ricordano i soldati e tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita per l’ideale di Patria.

La ricorrenza del IV novembre è l’occasione per riflettere su alcune parole chiave abitualmente utilizzate ma, forse, senza piena consapevolezza: accoglienza, guerra, croce.

Il Sentiero per la Pace trova, al proprio inizio, un importante simbolo della cultura rapallina: il cenobio di San Tomaso, fondato verosimilmente prima del 1160, anno in cui se ne ha notizia scritta di realtà già esistente. Era retto dalle suore dell’Ordine benedettino. Al di là della sua storia e della sua configurazione architettonica, che si possono ricavare da scritti e documenti specifici, quello sul quale vale la pena di soffermarsi – in questa occasione – è la funzione del monastero come luogo di accoglienza dei pellegrini e dei viandanti. La Regola di San Benedetto, infatti, recita “L’ospite sia accolto in monastero come Cristo stesso”.

Alcuni secoli dopo, nel 1604, nasce, in Santa Maria del Campo, nell’Oratorio della Natività di Maria Vergine, l’Arciconfraternita di N.S. del Suffragio.

Il 24 giugno 1859 si svolse, durante la II guerra di indipendenza italiana, una delle più tristi pagine della storia: la battaglia di Solferino. Lo svizzero Henry Dunant, che aveva raggiunto le truppe italo-francesi, fu talmente sconvolto dallo scenario di morte e di feriti da pensare di organizzare un sistema di soccorso; così, a Ginevra, nel 1869 nasce la Croce Rossa. Henry Dunant sarà insignito del primo Premio Noel per la Pace nel 1901.

Le confraternite e le arciconfraternite nascono, inizialmente, per dare una degna sepoltura ai poveri e praticare la preghiera in suffragio di tutti i defunti e per diffondere la dottrina cristiana; successivamente si adopereranno anche per aiutare i più poveri, le vedove e i bisognosi.

Accoglienza: ecco il primo termine sul quale riflettere.

Un secondo punto di riflessione è dato dal tema della guerra che traspare nel momento in cui parliamo di pace. Due termini contrapposti che individuano due realtà diametralmente opposte: l’una, pace, una realtà fatta di quotidiana quiete, serenità, gioco, costruzione; l’altra, guerra, che fa vivere la sofferenza, la lotta, il combattimento, la distruzione.

La I Guerra Mondiale, per l’Italia, inizia nel 1915 e si svolge quasi tutta lungo il confine austro-ungarico coinvolgendo i territori montani dell’attuale nord-est: il cosiddetto Triveneto (per quelli che hanno avuto i nonni in guerra) oggi Friuli-Venezia Giulia, Trenti-Alto Adige e Veneto.

Le scoperte e lo sviluppo della tecnologia portano alla realizzazione di nuove armi, sempre più potenti. La guerra cambia. Non più “guerra di trincea” ma “guerra in casa”.

È questa l’essenza della II guerra mondiale…nella quale l’Italia è coinvolta tra il 1940 e il 1945…

La guerra di trincea

      Sino alla prima guerra mondiale (detta anche quarta guerra di indipendenza) la guerra veniva combattuta sul campo, dai soldati appositamente addestrati; le famiglie – anziani, donne e bambini – aspettavano notizie dai luoghi di battaglia; la guerra era vissuta prevalentemente come attesa di notizie, assenza degli uomini combattenti, dolore per la morte dei cari; fatta eccezione per il passaggio di truppe nemiche in spostamento da un fronte all’altro, la guerra non entrava in diretto contatto con le comunità.

Durante la Prima guerra mondiale, tuttavia, alcune potenti innovazioni tecnologiche anticipano quei cambiamenti militari che saranno la vera e più potente arma del secondo conflitto mondiale.

La guerra in casa

      A distanza di pochi lustri di distanza dalla prima, scoppia – nel secolo scorso – la Seconda guerra mondiale e la maggior parte di coloro che avevano vissuto la precedente, si trova coinvolta in un secondo conflitto; devastante perché prende piede la guerra dal cielo; la battaglia non è più solo sul campo ma entra ovunque, nelle città, nelle case; uccide e devasta ovunque; le bombe vengono scagliate contro coloro che non stanno combattendo. Anche la guerra in mare cambia: non più nave contro nave ma navi contro porti, contro città, contro le persone…

La croce: è il principale simbolo della religione cristiana; ricorda la crocifissione di Gesù e la salvezza portata dalla sua passione e dalla sua morte; è il simbolo della Redenzione.

La Croce di Spotà: la croce monumentale è stata inaugurata il 30 maggio 1935 – giorno dell’Ascensione – grazie alla generosità del benefattore Cavalier Emilio Luigi Dellepiane. Il suo motto era: “ai bimbi una scuola – e fece costruire la scuola Giacomo  e Teresa Dellepiane – ai malati un letto – e lasciò un’eredità all’ospedale di Rapallo con la condizione che vi fossero sempre tre letti, con la targhetta  “Fondazione Dellepiane”, disponibili per la cura degli ammalati di Santa Maria – ai defunti una croce – e fece realizzare la Croce di Spotà. Su disegno di Filippo Rovelli (suo fratello, Luigi, è il progettista della attuale facciata del Santuario di Montallegro), realizzata in cemento armato, è alta 35 metri

Pace è una condizione sociale, relazionale, politica, caratterizzata dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti.

Concordia, serenità, armonia nei rapporti fra individui: in quella famiglia si respira un clima di p.
Riconciliazione che elimina situazioni di contrasto e di tensione sorte precedentemente: i ragazzi hanno fatto p.

Tranquillità dello spirito, dell’animo; Condizione di tranquillità e di armonia negli elementi della natura; Beatitudine; stato di felicità delle anime nella contemplazione di Dio: essere nella p. di Cristo
|| Pace e bene; andate in pace, formule di saluto e di augurio.

Il termine deriva dal latino pax (il quale a sua volta si fa derivare dalla radice indoeuropea pak-, pag- fissare, pattuire, legare, unire, saldare; alla quale sono legate anche pagare e pacare) ed è il contrapposto di bellum (guerra) in senso politico e sociologico, ovvero dello stato dei rapporti tra individui o gruppi di individui. Trattandosi di uno dei concetti più antichi e profondi in senso antropologico, il termine ha assunto significati più estensivi e generali, compresi verbi come “appacificare” e “rappacificare”, con i relativi riflessivi: “appacificarsi” e “rappacificarsi”.

Guerra: lotta armata fra stati o coalizioni per la risoluzione di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti (ma in ogni caso parziali) conflitti di interessi ideologici ed economici.

È un termine che, nel tempo, ha indicato e indica situazioni diverse: sino alla I Guerra Mondiale la guerra era “una cosa” per soldati, che si viveva sui campi di battaglia, combattuta da persone allenate e armate per questo; dopo, le armi hanno avuto una tale evoluzione che la guerra è arrivata tra le mura di casa, distruggendo con bombe vite e città anche lontanissime dai luoghi di battaglia, oppure divenendo esse stesse campi di battaglia ma senza che il nemico sia fronteggiabile perché  arriva da lontano: una volta arrivavano gli aerei e sganciavano le bombe, ora arrivano le bombe senza neppure che sia necessario l’aereo.

Patria: l’ambito territoriale, tradizionale e culturale, cui si riferiscono le esperienze affettive, morali, politiche dell’individuo, in quanto appartenente a un popolo; paese di origine di qualcosa

Ricordo: impronta di una singola vicenda o esperienza o di un complesso di vicende ed esperienze del passato, conservata nella coscienza e rievocata alla mente dalla memoria, con più o meno intensa partecipazione affettiva (ricordare: conservare nella memoria, rammentare; Lat. recordari, der. di cor cordis ‘cuore’, in quanto dagli antichi era ritenuto sede della memoria)

Memoria: la funzione psichica di riprodurre nella mente l’esperienza passata (immagini, sensazioni o nozioni), di riconoscerla come tale e di localizzarla nello spazio e nel tempo

Emozione: processo interiore suscitato da un evento-stimolo rilevante per gli interessi dell’individuo.

La presenza di un’emozione si accompagna a esperienze soggettive (sentimenti), cambiamenti fisiologici, comportamenti ‘espressivi’ (postura e movimenti del corpo, emissioni vocali). (enciclopedia Treccani)

Le emozioni sono stati mentali e fisiologici, associati a modificazioni psicologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. Secondo la maggior parte delle teorie moderne, le emozioni sono un processo multicomponenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve.

Le emozioni primarie o di base, secondo una definizione di Robert Plutchik sono otto, divise in quattro coppie:

la rabbia e la paura

la tristezza e la gioia

la sorpresa e l’attesa

il disgusto e l’accettazione

Noi, qui, vogliamo parlare – utilizzando le suggestioni del film InsideOut della Pixar – di

gioia: emozione positiva; stato o motivo di viva, completa, incontenibile soddisfazione; felicità, diletto; motivo di gaudio, di letizia o di soddisfazione e di compiacimento

rabbia: è una risposta emotiva ad uno stimolo che viene percepito e interpretato dall’individuo come provocatorio; deriva dall’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova, nel rispondere a un’ingiustizia, un torto subito o percepito, alla percezione della violazione dei propri diritti.

paura: è un’emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale.

Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l’organismo alla situazione di emergenza, disponendo, anche se in modo non specifico, all’approntamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga

tristezza: è un’emozione caratterizzata da sentimenti di perdita, disperazione, dolore, impotenza e delusione; la tristezza fa parte del normale processo del bambino che si separa da una prima simbiosi con la madre e diventa più indipendente.

disgusto: è un’emozione innata e fondamentale. Rientra tra le emozioni di base, presenti in tutti gli esseri umani e animali. Essa insorge quando percepiamo qualcosa di potenzialmente “nocivo”, ovvero pericoloso per la nostra salute fisica e/o psichica e/o per la nostra “anima”.

Sentimento: è la facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; la coscienza, la consapevolezza dei propri atti.

Il fatto, e il modo, di sentire qualche cosa, di riconoscere, accettare e apprezzare determinati valori

Ogni forma di affetto, di impulso dell’animo, di movimento psichico, di emozione, sia che rimangano chiusi entro l’animo della persona stessa, sia che si rivolgano e proiettino verso gli altri, verso il mondo esterno

l’affettività; sensibilità, sensitività, capacità di sentire con l’animo, finezza di sentire.

Amore: è un sentimento che può spaziare da una forma più generale di affetto (“amo mia madre; amo mio figlio”) sino a riferirsi ad un forte sentimento che si esprime in attrazione interpersonale ed attaccamento, in una dedizione appassionata tra persone oppure, nel suo significato esteso, l’inclinazione profonda nei confronti di qualche cosa

Odio: forte avversione o una profonda antipatia; ostilità, che implica di solito un atteggiamento istintivo di condanna associato a rifiuto, ripugnanza verso qualcosa, oppure un costante desiderio di nuocere a qualcuno

I grandi personaggi di pace nel XIX secolo

Mahatma Gandhi

“La Pace non si ottiene con un parziale adempimento delle condizioni, così come una combinazione chimica è impossibile senza l’osservanza completa delle condizioni necessarie per ottenerla. Se i capi riconosciuti dell’Umanità che controllano gli strumenti di distruzione rinunciassero completamente al loro uso, con piena conoscenza delle relative implicazioni, si potrebbe ottenere la pace permanente. Questo è evidentemente impossibile, se le grandi potenze della terra non rinunciano al loro programma imperialistico. E questo sembra a sua volta impossibile, se le grandi nazioni non cessano di credere nella competizione che uccide l’anima e di desiderare la moltiplicazione dei bisogni e, quindi, l’accrescimento dei beni materiali.”

Martin Luther King

“La vera pace non è solo la assenza di tensione: è la presenza della giustizia”