Il Sentiero in generale
Lungo il percorso possiamo scorgere l’alternarsi di scorci prettamente montani a quelli marini, in un continuo passaggio da bosco a oliveto a fasce coltivate; suggestiva la parte che si sviluppa accanto al torrente. Dovunque regna un silenzio quasi magico e il profumo delle erbe spontanee.
Via Tuia
Situata nella zona più orientale di Rapallo la vallata, solcata dal rio Tuia, rappresenta una significativa testimonianza del nostro passato.
Lungo il sentiero del Tuia si nascondono non solo le tracce della storia, ma anche il sapere complesso dell’antico mondo contadino e della sua struttura socio-economica.
Alla sua sommità, nell’area compresa tra le località di Bisogno e di Pianalunga, è tramandata la presenza di un luogo di scambi commerciali, prettamente agricoli, tra gli abitanti dei due versanti del displuvio che fa da corona a Rapallo.
Presso la foce del rio Tuia operavano, già nel XVII secolo, fabbriche di sapone di proprietà Cattaneo poi Spinola e, in seguito, dei Sanguineti, che utilizzavano gli scarti della lavorazione dell’olio per ricavarne sapone. L’attività era tanto importante da determinare la precisa individuazione dell’edificio a questo dedicato persino nella carta militare del 1830 che la individua con il toponimo di La fabbrica.
La documentazione più antica sinora ritrovata, relativa all’area attraversata dal torrente Tuia, risale al 1180, ed è un atto di compravendita di un piccolo appezzamento di canneto; nel 1209 un altro atto testimonia la presenza viva dell’attività di molitura poiché è ceduta parte di un complesso molitorio e del diritto di attingere acqua alla fonte lì presente.
Casette
Sino alla metà del XX secolo è attestato l’uso del percorso sul Rio Tuia come principale collegamento con la sede di uno dei più importanti mercati della zona: alla sua sommità, nell’area compresa tra le località di Bésain (Bisogno) e di Pianalunga, è tramandata la presenza di un luogo di scambi commerciali, prettamente agricoli, tra gli abitanti dei due versanti del displuvio che fa da corona a Rapallo.
Tutta la zona circostante era punteggiata, ai lati del percorso, da nuclei abitati dei quali oggi permane, in uso, solo quello denominato Case Castruccio mentre gli altri hanno lasciato testimonianza di sé in edifici più o meno diruti.
Numerose sono le tracce, sul terreno, di strutture realizzate dall’uomo per raccogliere e convogliare l’acqua delle sorgenti, alcune anche perenni; tra le principali vi sono la fontana Pigögiosa, la fonte di Canepa e la fontana di Löea.
Pianalunga
Il sentiero della valle del Rio Tuia si sviluppa quasi interamente all’interno del Sito di Interesse Comunitario SIC IT1332622 per le alte valenze faunistiche e vegetazionali dell’area.
Esso è stato il principale collegamento di crinale tra l’approdo del Porticciolo e la via che conduceva, da un lato, verso Montallegro e la Fontanabuona e, dall’altro, verso Chiavari e Lavagna per giungere ai mercati della pianura padana (Derthona, Bobbio). Persa questa importanza nel secolo XVI, quando si consolidò, verso la Fontanabuona, il percorso oggi noto come Strada della Madonna.
Il tracciato permette di raggiungere molteplici obiettivi: giunti sul crinale si può procedere sull’antica mulattiera di Pianalunga, verso il santuario di Montallegro da dove proseguire sino a Ruta, passando per il Monte Pegge e il Santuario di Caravaggio; oppure, giunti al Santuario, si può imboccare la Strada della Madonna, la direttissima che scende sino alla costa; o, infine, si può scegliere di dirigersi a Monte Castello; di qui o scendere verso Monte Zuccarello in direzione di Sant’Ambrogio e Rapallo o Zoagli, oppure proseguire sino a Chiavari e oltre.
L’ampio fondovalle, percorso dal torrente Tuia e dai suoi affluenti, presenta versanti ripidi coperti da vegetazione boschiva, lembi di prateria, fasce terrazzate e zone umide, caratteristiche che, concentrate in questa piccola area, la rendono unica.
Lungo il sentiero del Tuia si nascondono non solo le tracce della storia, ma anche il sapere complesso dell’antico mondo contadino e della sua struttura socio-economica, improntata su una realtà risalente al XII secolo, molto attiva soprattutto tra il XVI e il XIX secolo: florida attività molitoria, commercio legato al porticciolo – sino al 1608 unico attracco a Rapallo dotato di molo – e alle strade, che da qui si dipartivano in direzione di monte Castello, da un lato, e di Montallegro dall’altro.