Introduzione
Il Lions Club di Rapallo, nel 2021, ha portato avanti, su progetto del socio Marco Fenelli e sotto la presidenza di Nicola Costa, la riqualificazione del sentiero “dell’Imperatore” nel tratto che si sviluppa nel territorio del comune di Rapallo.
Il sentiero si snoda lungo uno dei più antichi percorsi che collegavano il borgo di San Michele all’abitato di Rapallo e tocca alcuni dei punti più suggestivi del territorio che, per la loro collocazione temporale, danno l’ampiezza della dimensione storica del comprensorio:
- Il ponte detto di Annibale, ascrivibile al XII secolo;
- La cappella di San Nicola, citata in un documento del 1259 e, in origine, dedicata ai Santi Nazario e Celso
- San Michele di Pagana con le sue tre baie e i relativi borghi, il cimitero e il Parco delle Rimembranze, il rimessaggio delle barche da corsa, voluto dal conte Trossi e realizzato con una innovativa struttura progettata dall’ing. Nervi e dall’arch. Daneri nei primissimi anni Cinquanta del Novecento.
- La chiesa parrocchiale, risalente al secolo XI e con opere d’arte di ogni secolo, tra le quali La Crocifissione di A. Van Dyck
- La Villa Lagomaggiore, esempio del nuovo uso del territorio di fine Ottocento
Il sentiero prende il suo nome dal fatto che Massimiliano I, Imperatore del Sacro Romano Impero, nel 1496, passò lungo una parte di questo tracciato …salpato da Genova, fu costretto da un fortunale a riparare a Portofino. Il 13 ottobre smontò di nave e si recò a piedi a Rapallo… attraversando Paraggi, Corte, Santa Margherita, Pagana, la collina di San Nicola e il ponte romano… (A. R. Scarsella, Annali di Santa Margherita ligure, I-65; 1914, ristampa anastatica)
Il ponte detto di Annibale
Il Ponte detto di Annibale, oggi decontestualizzato perché non sormonta un fiume ma una via, era stato realizzato alla fine del XII secolo per oltrepassare il torrente Boate – deviato nel 1819 per evitare il continuo insabbiamento del porto di Langan – nel momento in cui la viabilità da Rapallo verso Genova acquisisce il nuovo tracciato che, snodandosi a valle, raggiunge il passo di Ruta passando dalla chiesa di San Lorenzo della Costa.
Il ponte presenta elementi architettonici lavorati con notevole perizia; è a schiena d’asino con un’unica arcata molto ampia che poggia su muri di scarico laterali dell’estensione di oltre 16 metri. Il colmo raggiunge un’altezza di circa m 6; l’arcata centrale corrisponde geometricamente all’arco di un cerchio del diametro di oltre 11 metri, il cui centro ideale si trova circa 6 metri al di sotto dell’attuale piano stradale.
Perfettamente visibili le tracce dei fori di alloggio delle travi lignee della centina sulla superficie interna dell’arco.
La Cappella di San Nicola
La Cappella di San Nicola è una antica chiesetta itineraria, posta lungo il percorso che congiungeva Rapallo e San Michele di Pagana per proseguire sino a Santa Margherita e a Portofino. Inizialmente era dedicata ai Santi Nazario e Celso, ai quali si attribuiva l’evangelizzazione di Genova nel I secolo d.C. e il primo documento che la nomina è del 1259. Si presume che la chiesetta sia stata dedicata a San Nicola da Tolentino, il grande predicatore agostiniano, quando si insediarono, nella zona di Rapallo, gli Eremitani di Sant’Agostino che, nel 1472, costruirono il loro convento, trasformato in Ospedale e, oggi, sede di uffici comunali.
Una rilevante modifica alla zona si ebbe a seguito della realizzazione, nel 1817, della strada carrozzabile Genova-Rapallo-Chiavari, progettata durante il periodo napoleonico. Il 26 maggio 1818 re Vittorio Emanuele I di Sardegna, percorse, a cavallo, il tratto da Recco a San Lorenzo della Costa.
San Michele di Pagana
Prelo, Trelo e Pomaro sono i nomi delle baie, e dei corrispondenti borghi, che costituiscono – da sempre – l’abitato di San Michele che vanta il maggior numero di testimonianze di ogni epoca e valore, concentrate in un fazzoletto di terra e di mare.
Le sue origini si confondono con quelle del Tigullio e del porto di Portofino; la chiesa testimonia, con la sua dedicazione a San Michele e la vetustà delle sua strutture, la propria presenza almeno dal secolo XII; la Torre, oggi FAI, racconta dell’importanza delle sue baie così come il castello di punta Pagana ricorda la sua posizione strategica; il Parco delle Rimembranze ci accompagna al ricordo della Grande Guerra; il rimessaggio delle barche da corsa, voluto dal conte Trossi, e realizzato con una innovativa struttura progettata dall’ing. Nervi e dall’arch. Daneri, incastonata tra la chiesa, la strada e la baia di Trelo, ci proietta nel mondo degli anni Cinquanta del Novecento, quando l’innovazione tecnologica e le istanze di riscatto posto-bellico, trasformarono il territorio da silente archivio vivente del passato, a frizzante contenitore del futuro.
Villa Lagomaggiore
Edificata tra il 1895 e il 1897 per la famiglia Lagomaggiore, su disegno dell’eclettico architetto Rovelli (formatosi a Milano con Camillo Boito, affermatosi a Genova e nelle due riviere con oltre 200 opere realizzate e morto a Rapallo nel 1911), nel 1935 passa alla famiglia Bruzzo. A inizio Novecento è una delle ville del Tigullio più riprodotte in guide, cartoline e dipinti non solo per la splendida posizione sul mare ma anche per le sue caratteristiche architettoniche e decorative che coniugano reminiscenze manieriste con motivi vagamente orientaleggianti.
La famiglia Lagomaggiore può essere ricondotta a Tommasino Lagomaggiore che, nel 1558-59, guidò i rapallini nella costruzione del primo santuario dedicato alla Vergine di Montallegro.
I Lagomaggiore erano, originariamente, tutti orafi; vivevano sul lago del quale portano il nome e solo a partire dal XVI secolo si spinsero in varie località del Nord Italia. Tommasino, venuto a Rapallo come maestro comacino, vi rimase a vivere e divenne capostipite della famiglia della quale un discendente, medico, lasciò Rapallo nel1880 per emigrare in Argentina; un nipote, Eduardo, ci ha consegnato questi preziosi ricordi del nonno.